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La tettonica globale

Dalla Deriva dei Continenti


alla Tettonica delle Zolle

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Una introduzione
 Oggi sappiamo che la Terra
ha una struttura concentrica.
 Lo strato più esterno sul
quale viviamo è rigido e
freddo e si chiama crosta.
 Sotto di essa vi è il mantello
più caldo e molle, che
lentamente si comporta
come un liquido.
 Al centro c’è il nucleo
metallico, liquido all’esterno,
ma solido al centro.

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Alfred Wegener
 All’inizio del novecento quasi tutti
gli scienziati erano convinti che
la crosta terrestre fosse soggetta
solo a movimenti verticali e che
questi fossero la causa dei mari e
delle montagne...
 ...ma tra il 1910 e il 1912 uno
scienziato, Alfred Wegener, che
studiava il clima del passato
analizzando le rocce
sedimentarie, scoprì che rocce
attualmente molto lontane si
dovevano essere depositate nello
stesso ambiente e nello stesso
momento...
 ...quindi nel passato non
potevano essere dove ora si
trovano.
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Alfred Wegener
 Queste evidenze erano confermate dalle piante
fossili,...
 ...dagli animali fossili ritrovati nelle rocce...
 ...e dal tipo di rocce che, essendo uguali, si dovevano
essere depositate nello stesso ambiente.

(glossopteris)

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Alfred Wegener
 Formulò quindi una teoria
rivoluzionaria per
quell’epoca (il 1912), la
teoria della Deriva dei
Continenti.
 Questa teoria spiegava
molte delle osservazioni di
Wegener...
 ...ma aveva un punto
debole: come facevano i
continenti a muoversi?
 In pratica non si conosceva il
motore di questi movimenti
e quindi la comunità
scientifica non l’accettò.

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Ma la conoscenza va avanti
 Passano circa 50 anni e negli anni ’60 cominciano le esplorazioni
oceanografiche.
 Oltre alle strutture superficiali dei fondali oceanici vengono
analizzate anche le strutture delle rocce che li formano.

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Ma la conoscenza va avanti
 Due sono gli elementi
sorprendenti:

 il primo è l’età delle


rocce oceaniche, sono
tanto più giovani
quanto più sono
distanti dai continenti
in quanto dalle dorsali
(lunghi vulcani
sottomarini) esce
continuamente nuova
crosta.

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Ma la conoscenza va avanti
 Il secondo elemento è la
scoperta di faglie molto
particolari chiamate
trasformi.
 Le faglie sono fratture
della crosta terrestre che
durante lo scorrimento
producono sismi lungo
tutta la frattura.
 Le faglie trasformi sono
prive di sismi in gran
parte della loro lunghezza,
i sismi sono concentrati
solo in un certo tratto.
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Il modello teorico
 Da questi e da altre prove
geologiche si deduce che i
fondali oceanici si creano
cominciando come una
vallata tettonica
(rift valley)...

 si espandono nel tempo...

 e simultaneamente si
allontanano i continenti che
li circondano.

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Il modello teorico
 Ma se si crea nuova crosta
dalle dorsali oceaniche
allora o la Terra si gonfia
come un palloncino...

 ...o ci deve essere un


luogo in cui la crosta viene
consumata.

 In alcune zone della Terra,


ai margini dei continenti,
ci sono zone molto
sismiche.

 In queste zone i terremoti


provengono da profondità
crescenti. 10
Il modello teorico
 Questo fenomeno è
stato interpretato come
l’effetto dello
scorrimento verso il
basso di una parte di
crosta terrestre.

 Questo movimento di
sotto-scorrimento viene
chiamato subduzione.

 Il piano di
sottoscorrimento è
chiamato Piano di
Benioff dal nome del
suo teorizzatore.
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La Tettonica delle Zolle
 Una teoria scientifica nasce dalla necessità di spiegare
i fenomeni che vengono osservati.

 Fino a questo momento sono state fornite alcune


spiegazioni dei fenomeni, ma ancora manca ciò che è
mancato anche ad Alfred Wegener: la causa, il motore
dei movimenti.

 La risposta a questo quesito è giunta dallo studio dei


flussi di calore provenienti dall’interno della Terra...

 ...che quando sono molto intensi si manifestano con


l’attività vulcanica.
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La Tettonica delle Zolle
 Dalle dorsali oceaniche
fuoriesce un magma basaltico,
caldo (1000-1200°C) e fluido,
tipicamente proveniente dal
mantello.

 I fenomeni vulcanici dei margini


continentali attivi, cioè dove ci
sono i Piani di Benioff, sono
prodotti da un magma sialico,
più freddo (~900°C) e denso,
proveniente dalla fusione della
crosta a causa dell’attrito.

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La Tettonica delle Zolle
 Quando un fluido viene scaldato si muove verso l’alto
in quanto diventa più leggero, poi quando si raffredda
ritorna verso il basso. Questo genera quello che viene
chiamato “moto convettivo”.

 All’interno del mantello


ci sono dei moti
convettivi alimentati dal
calore proveniente dal
nucleo;
questi moti sono il
motore dei movimenti
crostali in quanto
funzionano come dei
nastri trasportatori. 14
La Tettonica delle Zolle
 La teoria della Tettonica a Zolle riesce a spiegare tutti i principali
fenomeni tettonici su scala globale dovuti ai movimenti crostali

 Dagli archi  Alle catene  Dalle fosse  Alle catene


insulari vulcaniche oceaniche dovute costiere con
al piegamento
vulcanici e la sottomarine, della crosta in
relativi
loro sismicità le dorsali subduzione vulcani e
oceaniche terremoti

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La Tettonica delle Zolle
 Vediamo i vari casi nel dettaglio.
 Il caso dell’arco insulare (ad esempio
il Giappone o le Filippine) con relativa
fossa oceanica.

 Il caso della cordigliera delle Ande in


America Meridionale con relativa fossa
oceanica (fossa del Cile e del Perù).

 Il caso dello scontro tra zolle


continentali (l’India contro l’Asia)
che ha generato la più elevata
catena montuosa, l’Himalaya. 16
La Tettonica delle Zolle
 La carta dei fondali oceanici porta i segni di questi movimenti

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La Tettonica delle Zolle
 La crosta terrestre è quindi divisa in
frammenti chiamate zolle che come
zattere alla deriva si muovono una
rispetto all’altra.

 Alcune divergono mentre altre si


scontrano, altre infine scorrono
semplicemente una a fianco all’altra.

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La Tettonica delle Zolle

 Qui a fianco è
visibile quale
è stata
l’evoluzione
dei continenti
e degli oceani
negli ultimi
225 milioni di
anni

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La Tettonica delle Zolle
 Ma è anche facile prevedere che in futuro l’Oceano Pacifico
continuerà a stringersi mentre l’Oceano Atlantico
continuerà ad allargarsi

 E che nel frattempo si aprirà un altro


mare dove ora c’è il Mar Rosso e la
punta orientale dell’Africa (Rift Valley). 20
La Tettonica delle Zolle
 Ma l’Africa si muove più velocemente e tra 50 milioni di
anni si scontrerà con l’Asia e con l’Europa... Poveri noi!

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