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Rivista piemontese di Storia naturale, 42, 2021: 161-171 ISSN 1121-1423

GIOVANNI B. DELMASTRO* - GIOVANNI A. C. BALMA* - STEFANO BOVERO** - ALESSANDRO CANDIOTTO***

Massiccia presenza di un nuovo cobite esotico in Piemonte


(Actinopterygii: Cobitidae)

ABSTRACT - The massive occurrence of a new alien loach species in Piedmont (NW Italy) (Actinopterygii: Cobitidae).
Most of riverine habitats of Piedmont plain have been colonized by an exotic loach of possible Danubian origin: this paper
reports the known occurrence sites of this new exotic species. We hypothesize that the invasion of this area began in the last
decades of the past century and it continues to the present day, leading to a widespread diffusion in the central-eastern Pied-
mont plain and almost certainly, also in other areas of the Po river network. The presence of this species went unnoticed for a
long time, perhaps thirty years. Only in the second decade of the 2000s, by means of the study of ichthyological collections
and numerous field samplings, the existence of this allochthonous fish had been confirmed in the waters of Piedmont. Analyz-
ing the morphological characteristics of this loach, with particular focus on the pigmentation, and comparing them with those
of the autochthonous species Cobitis bilineata and the other transalpine congeneric ones, we provisionally determined it as Co-
bitis cf. elongatoides. Our determination is purely indicative since this taxon could be distinguishable from another group of
European species only by means of molecular investigation; for this reason, a genetic study had been requested on Piedmont
populations in order to clarify the real systematic position of this exotic loach and to understand in detail some of its interac-
tions with the native species Cobitis bilineata. In Piedmont stations Cobitis cf. elongatoides mostly appears with the autochtho-
nous congeneric species Cobitis bilineata, but with very different percentages depending on the locality and the colonization
degree reached by the exotic taxon. Among the hundreds of specimens examined, rare specimens with intermediate characters
between the C. cf. elongatoides and C. bilineata had been observed and we consider them likely hybrids between the two taxa.
Both the consolidated acclimatization of this new transalpine loach, probably accidentally introduced together with other
Cyprinids species from Eastern Europe and the advanced expansion of the Asian weather loach Misgurnus anguillicaudatus in
the Piedmont plain, give rise serious concerns about the survival and conservation of the native species Cobitis bilineata due to
trophic, territorial and reproductive competition. Moreover we cannot rule out the possibility that C. cf. elongatoides, in par-
ticular environmental contexts, may also afflict other important indigenous entities.

KEY WORDS - Western Po River drainage, Cobitis cf. elongatoides, invasion, pest, endemic Cobitidae species conservation.

RIASSUNTO - Gli ambienti acquatici lotici di buona parte della pianura piemontese sono stati colonizzati da un cobite eso-
tico di possibile provenienza danubiana: in questo lavoro sono elencate le numerose località di comparsa di questa nuova spe-
cie alloctona per le acque dolci italiane. Si ipotizza che l’invasione di questa parte del bacino padano, iniziata negli ultimi de-
cenni del secolo scorso in seguito a introduzione di ciprinidi dall’Est Europa, sia proseguita sino ai giorni nostri, generando
una diffusione capillare nella pianura piemontese centro-orientale e, probabilmente, anche in altre aree della piana del Po. La
sua presenza è quindi passata inosservata per molto tempo, forse una trentina d’anni, sino alla seconda decade degli anni 2000,
quando sono stati finalmente individuati interessanti reperti nelle collezioni ittiologiche e numerosi campionamenti in natura
hanno confermato l’esistenza di questo pesce alloctono nelle acque del Piemonte. Analizzando le caratteristiche morfologiche
di questo cobite, in particolare la pigmentazione, confrontata con quella della specie autoctona Cobitis bilineata e con le altre
specie congeneri transalpine, riteniamo che potrebbe trattarsi di Cobitis cfr. elongatoides. Si tratta tuttavia di una determina-
zione provvisoria e puramente indicativa poiché questo taxon è distinguibile da un altro gruppo di specie europee solamente
con l’indagine molecolare; per questo motivo è stato sollecitato l’avvio di uno studio genetico su alcune popolazioni piemon-
tesi che sarà indispensabile per chiarire la reale posizione sistematica di questo cobite esotico, probabilmente approdato nelle
acque padane in modo accidentale, e comprendere nel dettaglio alcune sue interazioni con la specie nativa Cobitis bilineata.
Nelle stazioni piemontesi di rinvenimento Cobitis cfr. elongatoides compare quasi sempre con la specie congenere autoctona
Cobitis bilineata, ma in percentuali molto diverse a seconda della località e del grado di colonizzazione raggiunto dal taxon
esotico. Tra le centinaia di esemplari visionati sono stati individuati rari soggetti con caratteri intermedi tra le specie C. cfr.
elongatoides e C. bilineata che interpretiamo come probabili ibridi tra i due taxa. A seguito della consolidata acclimatazione di
questo nuovo cobite transalpino, che si aggiunge al cobite di stagno orientale Misgurnus anguillicaudatus anch’esso in avanzata
fase espansiva in tutto il territorio pianeggiante regionale, sorgono serissime preoccupazioni sulla sopravvivenza e conserva-
zione della specie nativa Cobitis bilineata, sottoposta a competizioni di tipo trofico, territoriale e riproduttivo. Non si può inol-
tre escludere che questa specie possa costituire una minaccia anche per altre importanti entità endemiche.

* Museo Civico di Storia Naturale, Cascina Vigna, Via S. Francesco di Sales 188, 10022 Carmagnola (TO), Italia.
gbdelmastro@gmail.com; vannibalma@aliceposta.it
** Independent researcher “Zirichiltaggi” Sardinia Wildlife Conservation NGO, s.v. Filigheddu 62/C, 07100 Sas-
sari, Italia. stefano.bovero@gmx.us
*** Ittiologo, Via del Ricetto 6, I - 15077 Predosa (AL), Italia. ale.candiotto@libero.it

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Massiccia presenza di un nuovo cobite esotico in Piemonte (Actinopterygii : Cobitidae)

INTRODUZIONE ratori (Liběchov e Ostrava, CZ) per opportune


indagini genetiche; abbiamo invece trattenuto e
Nel corso di una recente revisione (G. A. C. risultano quindi a nostra disposizione la maggior
Balma, autunno 2016) degli esemplari di cobite parte delle raccolte conservate in alcol.
(Fam. Cobitidae) conservati in una collezione di
pesci dulcacquicoli italiani, è stata individuata
una piccola serie di 6 soggetti (fig. 1) raccolti nel Materiale di Cobitis sp. (conservato in liquido e
1998 in Piemonte centro-orientale, in prossimità vivente [viv.]) esaminato in laboratorio.
del confine lombardo, che non risultava ascrivi-
bile ad alcuna delle tre specie già note per il • 6 esemplari 53-67 mm TL (Collez. Ittiol.
Nord Italia, attualmente rappresentate dai 2 Balma-Delmastro F2668/59114-59119) (fig. 1)
taxa nativi ed endemici Cobitis bilineata Cane- raccolti il 26 Settembre 1998 in una deriva-
strini, 1866 e Sabanejewia larvata (De Filippi, zione del Rio Stura 45°10’14’’N 8°31’10’’E,
1859) e da uno esotico in piena fase espansiva 750 m circa a NNO dell’abitato di Terranova,
Misgurnus anguillicaudatus (Cantor, 1842). nel comune di Casale Monferrato (AL), m 103
Durante numerosi nostri campionamenti it- s.l.m., G. A. C. Balma legit (questa serie di
tici realizzati nella quasi totalità del territorio re- esemplari rappresenta il campione più datato
gionale nel periodo seguente a questa prima os- in nostro possesso proveniente dal Piemonte, e
servazione sono stati raccolti svariati esemplari quindi certifica la presenza del taxon esotico
di cobite con le stesse caratteristiche di pigmen- per lo meno a partire dall’ultimo decennio del
tazione della serie iniziale. secolo scorso).
I nostri dati hanno confermato la sorpren-
dente presenza di questo cobitide alloctono in
una vasta area piemontese, supportando l’ipotesi
che questa specie, passata inosservata per lungo
tempo, sia presente in territorio regionale ormai
da decenni. In questa nota segnaliamo quindi la
presenza di questa nuova specie ittica alloctona,
verosimilmente di origine danubiana, nelle pro-
vincie di Alessandria, Asti, Biella, Pavia, Torino
e Vercelli, ipotizzando la sua posizione sistema-
tica.

MATERIALI E METODI

La comparsa di questo nuovo cobite alloc-


tono (Cobitis sp.) nelle acque del Piemonte è do-
cumentata sia da materiale depositato in colle-
zioni ittiologiche che da più recenti osservazioni
sul campo, realizzate nell’arco di tempo di oltre
un ventennio, dal settembre 1998 al 7 agosto
2020.
Tutte le stazioni di raccolta e osservazione
sono comprese nel territorio piemontese, ad ec-
cezione di un sito nella confinante area pavese. I
campionamenti sono stati da noi realizzati con
elettrostorditore, solo in rari casi con retino a
mano, e nelle seguenti due stazioni: Rio Stura
(26 settembre 1998) e presso la Palude di S. Ge-
nuario (25 luglio 2013).
I numerosi campioni raccolti sono elencati
qui di seguito; tutti i soggetti viventi e parte del
Fig. 1 - La prima serie di esemplari del cobite esotico
materiale conservato in liquido sono stati ripetu-
raccolta nel bacino del Po (26 Settembre 1998, Rio
tamente inviati al Prof. Lukas Choleva e collabo- Stura presso Terranova di Casale M.to, foto G.B.D.).

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• 20 esemplari dallo stesso Rio Stura (Collez. It- raccolti in questo corso d’acqua, verosimil-
tiol. Balma-Delmastro, non catal.), in loc. Ter- mente con guade e retini, e poi tenuti vivi in
ranova, Casale M.to (AL) 45°09’31’’N cattività dal Prof. Elso Lodi dell’Università di
8°31’52’’E, m 100, 14 marzo 2018, G. A. C. Torino, che condusse importanti ricerche
Balma e G. B. Delmastro leg. sull’inversione sessuale e la biologia riprodut-
tiva di Cobitis bilineata (Lodi, 1967, 1968 e
• 1 esemplare (Collez. Ittiol. Balma-Delmastro, 1980; Lodi & Badino, 1981). Il materiale, a
non catal.) raccolto il 19 dicembre 2012 nel lungo conservato in un liquido preservante a
Fiume Bormida, presso il ponte sulla S.S. base alcolica (?) non meglio definito, non ap-
N°10 44°54’23’’N8°38’46’’E, comune di Ales- pare in perfetto stato di conservazione.
sandria (AL), m 90 s.l.m., A. Candiotto and G.
B. Delmastro leg.

• 207 esemplari circa, prevalentemente [viv.],


pescati in quattro diverse date (18 gennaio
2013, 8 e 29 marzo 2018, 25 settembre 2019)
nel Rio Spinetto 45°24’07’’N 7°55’31’’E presso
Tina, frazione di Caravino (TO), m 220, G. A.
C. Balma, G. B. Delmastro e P. Lo Conte
(18/1/2013 e 29/3/2018) leg. (fig. 2, 3).

• 16 esemplari, tutti [viv.], presi il 9 marzo 2018


nel Tor. Cervo 45°30’48’’N 8°13’33’’E presso
Castelletto Cervo (BI), m 190, A. Candiotto le-
git.

• 38 esemplari, conservati (Collez. Ittiol. Balma-


Delmastro, non catal.) e viventi, pescati il 29
marzo e 6 aprile 2018 [viv.] nel Canale Vastro-
nata a Borgomasino (TO) 45°22’05’’N7°
57’40’’E, m 217, G. A. C. Balma, G. B. Delma-
stro e P. Lo Conte leg.

• 20 esemplari, conservati (Collez. Ittiol. Balma-


Delmastro, non catal.) e viventi, raccolti il 11
marzo e 6 aprile 2018 [viv.] nel Fiume Dora
Baltea 45°20’31’’N7°57’20’’E, comune di Vi-
sche (TO), m 210, G. A. C. Balma e G. B. Del-
mastro leg.

• 28 esemplari, tutti [viv.], raccolti il 14 marzo


2018 nella Roggia del Re 45°13’23’’N
8°10’51’’E a Fontanetto Po (VC), m 150, S.
Bovero, A. Candiotto & G. B. Delmastro leg.
(fig. 4).
Fig. 2 - Cobitis cfr. elongatoides ( 120 mm LT) dal
Rio Spinetto a Caravino (TO) fotografato (G.B.D.) in
Materiale di confronto della specie nativa Cobi- natura l’8 marzo 2018.
tis bilineata (conservato in liquido e vivente
[viv.]) esaminato in laboratorio. Fig. 3 - Cobitis cfr. elongatoides (60 mm LT) dal Rio
Spinetto a Caravino (TO) fotografato (G.B.D.) in ac-
quario.
• 554 esemplari (ex Collez. Ist. Zool, Università
di Torino, non catal.), cartellinati Cobitis tae- Fig. 4 - Cobitis cfr. elongatoides ( 92 mm LT) dalla
nia, T. Meletta, Carmagnola (TO), 1980. Si Roggia del Re a Fontanetto Po (VC) fotografato
tratta di una ragguardevole serie di soggetti (G.B.D.) in acquario.

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• 5 esemplari (Collez. Ittiol. Balma-Delmastro, quelli del taxon transalpino Cobitis elongatoides
non catal.), pescati il 26 gennaio 2013 nel F. Bǎcescu & Maier, 1969, originaria dei bacini del
Po in località Gerbasso 44°52’22’’N7°40’35’’E, Danubio, Elba e Odra (Kottelat & Freyhof,
Carmagnola (TO), m 232, G. B. Delmastro le- 2007), ma a sua volta indistinguibile in base alla
git. sola analisi morfologica dalle altre specie più
orientali Cobitis pontica Vasilieva & Vasiliev,
• 18 esemplari, tutti [viv.], raccolti il 3 marzo 2006 e Cobitis vardarensis Karaman, 1928. Per
2018 nel Tor. Chisola 44°56’55’’N7°31’06’’E, complicare ulteriormente l’esatta determina-
comune di Volvera (TO), m 250, G. A. C. zione di questo cobitide veicolato nelle acque
Balma e G. B. Delmastro leg. padane, va ricordato come in Europa centro-
orientale esistano diverse popolazioni del genere
• 20 esemplari, tutti [viv.], raccolti il 31 marzo Cobitis, anche in questo caso indistinguibili
2018 nel Fiume Po 44°54’33’’N7°41’24’’E a morfologicamente, originate per ibridazione e
Carignano (TO), m 225, G. A. C. Balma e G. caratterizzate da ginogenesi; in questo com-
B. Delmastro leg. plesso fenomeno riproduttivo è coinvolta anche
Cobitis elongatoides e le altre specie europee C.
• 42 esemplari, tutti [viv.], dal Tor. Chisola a Vi- taenia Linnaeus, 1758 e C. tanaitica Bǎcescu &
novo 44°56’43’’N7°37’05’’E, m 228, 22 settem- Maier, 1969 (Bohlen & Ráb, 2005; Kottelat &
bre 2019, G. A. C. Balma & G. B. Delmastro Freyhof, 2007). Per questi validi motivi abbiamo
leg. cautelativamente determinato il cobite esotico
segnalato in questa nota nella Pianura Padana
Infine una trentina di altri esemplari preva- occidentale come Cobitis cfr. elongatoides, vista
lentemente viventi di presunti Cobitis bilineata, l’impossibilità di giungere ad una corretta identi-
quasi totalmente rappresentati da soggetti di ficazione con la sola analisi morfologica.
sesso maschile, rinvenuti con la specie alloctona Qui di seguito riportiamo l’elenco di altre sta-
nei corsi d’acqua precedentemente riportati (Rio zioni in cui abbiamo rilevato la presenza del co-
Stura, Fiume Bormida, Rio Spinetto, Tor. Cervo, bite alloctono Cobitis cfr. elongatoides, ma senza
Canale Vastronata, Fiume Dora Baltea e Roggia trattenute di campioni; i siti sono suddivisi per
del Re). provincia ed elencati in ordine alfabetico (co-
mune di pertinenza), con breve commento finale
sulla consistenza della popolazione e la contem-
RISULTATI poranea presenza della specie congenerica nativa
Cobitis bilineata.
Il confronto tra il presunto cobite esotico e la
specie endemica padana Cobitis bilineata evi-
denzia delle piccole ma costanti differenze di Provincia di Alessandria
pigmentazione nelle parti laterali di ciascun
esemplare: tali discordanze riguardano lo spes- • Alessandria, Fiume Bormida, loc. C.ne Clara e
sore e la disposizione delle macchie brune nelle Buona 44°52’18’’N 8°36’06’’E, m 90 s.l.m., 20
quattro fasce laterali definite da Gambetta agosto 2018, in questa stazione rinvenute Cobi-
(1934), ma, soprattutto, le macchie bruno-nera- tis bilineata e Cobitis cfr. elongatoides alloc-
stre presenti alla base della pinna codale. A que- tona, entrambe sporadiche, A. Candiotto obs.
sto proposito in C. bilineata, tanto nei giovani • Arquata Scrivia, Tor. Scrivia, ponte Varinella
quanto negli adulti di entrambi i sessi, si notano 44°41’16’’N 8°53’58’’E, m 215, 18 settembre
costantemente due macchioline ellittico-qua- 2019, qualche soggetto di C. cfr. elongatoides
drangolari (fig. 5 e 6), che solo molto raramente frammisto a moltissimi Cobitis bilineata, A.
possono presentarne una terza più piccola, in Candiotto obs.
posizione centrale sull’asse delle precedenti; • Bosco Marengo, Tor. Orba, C.na S. Michele
nella specie esotica la pigmentazione alla base 44°48’54’’N 8°38’38’’E, m 105, 09 luglio 2019,
della codale si riduce ad una macchia sola, Cobitis bilineata sporadico, C. cfr. elongatoides
spesso nera, di forma ovale o sub-circolare, pari presente, A. Candiotto obs.
alla grandezza dell’occhio o della pupilla, sem- • Casale M.to, Canale Lanza 45°07’26’’N
pre disposta alla base superiore della pinna 8°26’45’’E, m 112, 11 febbraio 2019, C. cfr.
(figg. 1-4). I caratteri riscontrati negli esemplari elongatoides sporadica, non rinvenuta C. bili-
di questa specie esotica bene concordano con neata, A. Candiotto obs.

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• Casale M.to, canale in sin. Po, loc. Popolo specie alloctona fra molti C. bilineata, A. Can-
45°09’39’’N 8°26’02’’E, m 115, 15 marzo 2019, diotto obs.
cobite esotico abbondante, A. Candiotto obs.
• Casale M.to, Fiume Po a valle del ponte ferro- Provincia di Asti
viario 45°08’50’’N 8°28’11’’E, m 102, 08 otto-
bre 2018 e 08 aprile 2019, Cobitis bilineata • Canelli, Tor. Belbo, loc. Marmo 44°42’48’’N
sporadico, C. cfr. elongatoides è risultato ab- 8°16’20’’E, m 150, 25 settembre 2018, C. cfr.
bondante nella prima data, sporadico nella se- elongatoides sporadica e frammista alla specie
conda, A. Candiotto obs. nativa, A. Candiotto obs.
• Cassano Spinola, Tor. Scrivia 44°45’45’’N
8°50’59’’E, m 170, 07 agosto 2018, 03 settem- Provincia di Biella
bre 2018 e 28 agosto 2019, rinvenute Cobitis • Cossato, Tor. Strona, loc. C.na Colombera
bilineata e C. cfr. elongatoides, in consistenza 45°33’04’’N 8°10’57’’E, m 226, 17 maggio
variabile (da sporadica ad abbondante) a se- 2018, C. cfr. elongatoides e C. bilineata pre-
conda della data, A. Candiotto obs. senti con rari esemplari, S. Bovero obs.
• Castelletto d’Orba, Tor. Arbara, a valle piscine
Lavagello 44°41’30’’N 8°41’51’’E, m 160, 03 e Provincia di Pavia
04 dicembre 2018, C. cfr. elongatoides spora-
dica, C. bilineata molto abbondante, A. Can- • Palestro, Fiume Sesia, a valle della diga di
diotto obs. C.na Brida 45°16’60’’N 8°32’15’’E, m 105, 03
• Felizzano, Fiume Tanaro, ponte str. prov. 77 luglio 2018, cobite esotico sporadico, A. Can-
44°53’17’’N 8°26’46’’E, m 92, 15 giugno 2016, diotto obs.
rinvenute entrambe le specie, quella introdotta
sporadica, A. Candiotto obs.
• Occimiano, Tor. Rotaldo, ponte str. prov. 31
45°04’18’’N 8°29’03’’E, m 112, 24 ottobre
2018, rinvenute C. cfr. elongatoides e C. bili-
neata, rispettivamente presente e sporadica, A.
Candiotto obs.
• Predosa, Tor. Orba, a valle traversa di Freso-
nara 44°46’06’’N 8°40’12’’E, m 115, 28 maggio
2018 e 30 maggio 2019, C. cfr. elongatoides ab-
bondante con sporadici esemplari di C. bili-
neata, A. Candiotto obs.
• Predosa, Tor. Orba, traverse Fresonara e S.
Michele 44°46’42’’N 8°39’36’’E, m 112, 03 ot-
tobre 2019 entrambe le specie abbondanti, A.
Candiotto obs.
• Sarezzano, Tor. Grue, ponte str. prov. 120,
44°51’32’’N 8°56’07’’E, m 155, 17 gennaio
2019, anche in questa stazione entrambe le
specie, quella alloctona sporadica, A. Can-
diotto obs.
• Tortona, Tor. Scrivia, a valle del ponte ferro-
viario 44°53’49’’N 8°50’47’’E, m 105, 24 ago-
sto 2018, C. cfr. elongatoides sporadica e fram-
mista a numerosissimi C. bilineata, A. Can-
diotto obs.
• Tortona, Tor. Scrivia, loc. Rivalta Scrivia
44°51’38’’N 8°50’24’’E, m 128, 19 febbraio Fig. 5 - Cobitis bilineata ( 110 mm circa LT) nel
2020, Cobitis bilineata prevalente, con qualche Torrente Chisola a None (TO), fotografia in natura
C. cfr. elongatoides, A. Candiotto obs. (G.B.D., 12 dicembre 2015).
• Villalvernia, Tor. Scrivia, a valle del ponte, de-
Fig. 6 - Cobitis bilineata ( 70 mm circa LT, in livrea
rivazione Maghisello 44°48’34’’N 8°50’56’’E, nuziale) fotografato (G.B.D., 13 febbraio 2019) in na-
m 150, 02 luglio 2018, pochi soggetti della tura nel Torrente Chiamogna, loc. Alberetti (TO).

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“Provincia” di Torino Provincia di Vercelli


• Chivasso (TO), Canale Cavour, dall’origine al • Albano Vercellese, sponda sin. Sesia, Lama
cimitero di Castelrosso 45°11’33’’N Lunga 45°25’12’’N 8°24’18’’E, m 175, 25 otto-
7°54’54’’E, m 180, 24 gennaio 2015, rinvenuti bre 2018, stazione interessante per la contem-
80 exx. di Cobitis bilineata e un solo C. cfr. poranea presenza di 4 specie di Cobitidae: C.
elongatoides, G. B. Delmastro, P. Lo Conte et bilineata (abbondante) e Sabanejewia larvata
al. obs. (sporadica), con le specie alloctone C. cfr.
• Foglizzo, risorgiva in sponda dx. Tor. Orco elongatoides (presente) e Misgurnus anguilli-
45°16’17’’N 7°47’39’’E, m 222, 03 marzo 2019, caudatus (abbondante), A. Candiotto obs.
raccolti due esemplari di bilineata e un unico • Albano Vercellese, Roggia Fenale, presso vi-
di C. cfr. elongatoides, P. Lo Conte obs. vaio regionale 45°26’07’’N 8°23’27’’E, m 155,
• Front, Tor. Malone, loc. Grange, ponte C.na 25 ottobre 2018, sporadica presenza di C. cfr.
Babiasso 45°16’12’’N 7°42’01’’E, m 249, 02 elongatoides, A. Candiotto obs.
maggio 2019, C. bilineata sporadica, C. cfr. • Fontanetto Po, fossato tra la C.na Favorita e la
elongatoides molto abbondante, S. Bovero obs. Palude di S. Genuario 45°13’09’’N 8°10’49’’E,
• Front, Tor. Malone, alla confluenza del T. Val- m 146, 25 luglio 2013, un ex subadulto della
maggiore 45°16’26’’N 7°40’38’’E, m 259, 18 specie esotica preso con guadino e rilasciato,
giugno 2019, entrambe le specie presenti e G. B. Delmastro e M. Evangelista obs.
strutturate (in questa stessa data nel vicino • Motta de’ Conti, Fiume Sesia 45°11’20’’N
Torrente Valmaggiore rinvenuta solo la specie 8°33’08’’E, m 100, 14 febbraio 2019, rinvenuto
autoctona, con popolazione strutturata), S. un singolo esemplare di C. cfr. elongatoides, S.
Bovero obs. Bovero obs.
• Ivrea, Naviglio di Ivrea, presso il campo spor-
tivo 45°27’56’’N 7°53’05’’E, m 234, 26 marzo Distribuzione
2014, rari soggetti di bilineata, con unico
esemplare di C. cfr. elongatoides, P. Lo Conte In base alle località sin qui riportate Cobitis
obs. cfr. elongatoides risulta diffusa nell’area pianeg-
• Nichelino, Tor. Sangone, ponte di Via Torino giante e collinare del Piemonte centro-orientale
45°00’23’’N 7°39’29’’E, m 220, 24 luglio 2020, e nel confinante territorio pavese nord-occiden-
entrambe le specie presenti, ma molto rare, P. tale (fig. 7), interessando le provincie di Alessan-
Lo Conte obs. dria, Asti, Biella, Pavia, Torino e Vercelli. Siamo
• San Mauro Torinese, Fiume Po, immediata- certi che fino ad oggi la pianura torinese meri-
mente a valle della centrale “Green Power” dionale e quella cuneese, quindi la piana SW
45°06’19’’N 7°45’53’’E, m 200, 04 maggio 2018, della regione, non sia stata raggiunta dal cobite
C. bilineata non rilevata, C. cfr. elongatoides esotico, visto che in molti recenti campiona-
presente, con adulti e giovani, S. Bovero obs. menti qui realizzati è stata evidenziata esclusiva-
• Verolengo, Corno Chiaro, loc. Isola delle mente la presenza Cobitis bilineata. Tuttavia Co-
Ballerine - Lago dei Roveri 45°10’46’’N bitis cfr. elongatoides è già arrivata, verosimil-
7°59’44’’E, m 161, 21 settembre 2018, C. cfr. mente risalendo l’asta del Po, nell’immediata pe-
elongatoides abbondante, bilineata presente, riferia Sud di Torino, e compare oggi nel tratto
A. Candiotto obs. terminale del Sangone e in quello del Chisola,
• Verolengo, loc. Galli, Doretta, ramo sinistra affluenti di sinistra del Po. Queste ultime rap-
ex Dora B. 45°11’03’’N 8°04’46’’E, m 154, 21 presenterebbero quindi le prime avanguardie
settembre 2018, entrambe le specie presenti, della specie esotica, che potrebbe continuare la
quella indigena abbondante, A. Candiotto obs. risalita del Po e dei suoi affluenti, completando
• Villareggia, F. Dora Baltea, sotto traversa De- quindi l’invasione della parte più occidentale
pretis 45°17’34’’N 7°58’08’’E, m 203, 07 ago- della pianura piemontese. Per ora non abbiamo
sto 2020, C. cfr. elongatoides raro (4 exx. ad.), notizie sicure sulla presenza di “elongatoides”
apparentemente nessun C. bilineata, ma cam- nel resto del bacino padano centrale e orientale,
pionamento difficoltoso per abbondanza d’ac- ma riteniamo estremamente probabile la sua
qua di fusione, A. Candiotto obs. presenza in settori più o meno vasti della pia-
• Vinovo, Canale Grivassola, periferia SW nura lombardo-emiliana.
dell’abitato 44°56’29’’N 7°37’04’’E, m 230, 27 I limiti altitudinali delle stazioni piemontesi
maggio 2020, Cobitis bilineata comune, C. cfr. qui riportate sono compresi tra 90 m s.l.m.
elongatoides alloctono raro, P. Lo Conte obs. (Alessandria) e 260 m circa (Front).

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Fig. 7 - Distribuzione di C. cfr. elongatoides nel bacino occidentale del Fiume Po. Stella rossa: segnalazione biblio-
grafica (“presso Casale M.to”: Riina et al., 2012). Triangoli: località inedite riportate in questo lavoro (1 - Rio Stura,
Terranova; 2 - F. Bormida, Alessandria; 3 - Rio Spinetto, Tina; 4 - Tor. Cervo, Castelletto C.; 5 - Canale Vastronata,
Borgomasino; 6 - F. Dora Baltea, Villareggia e Vische; 7 - Roggia del Re e fossato adiacente, Fontanetto Po; 8 - Tor.
Scrivia, Arquata S.; 9 - Tor. Orba, Bosco M.; 10 - F. Po e Canale Lanza, Casale M.; 11 - Tor. Arbara, Castelletto O.;
12 - Tor. Scrivia, Cassano S.; 13 - F. Tanaro, Felizzano; 14 - Tor. Rotaldo, Occimiano; 15 - Tor. Orba, Predosa; 16 -
Tor. Grue, Sarezzano; 17 - Tor. Scrivia, Tortona; 18 - Tor. Scrivia, Villalvernia; 19 - Tor. Belbo, Canelli; 20 - Tor.
Strona, Cossato; 21 - F. Sesia, Palestro; 22 - Canale Cavour, Chivasso; 23 - risorgiva in sponda destra del Tor. Orco,
Foglizzo; 24 - Tor. Malone, Front; 25 - Naviglio di Ivrea, Ivrea; 26 - Tor. Sangone, Nichelino; 27 - Fiume Po, San
Mauro T.; 28 - Corno Chiaro, Verolengo; 29 - Doretta, Galli; 30 - Canale Grivassola, Vinovo; 31 - Lama Lunga e
Roggia Fenale, Albano V.; 32 - F. Sesia, Motta de’ Conti). I punti interrogativi evidenziano l’urgenza di verificare la
probabile presenza di questo pesce alloctono anche nella Pianura Padana centrale.

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Massiccia presenza di un nuovo cobite esotico in Piemonte (Actinopterygii : Cobitidae)

Ecologia oggetto di questa nota sarebbe la prima per il


In rifermento alla classificazione delle zone nostro territorio nazionale se non fosse che nel
umide piemontesi proposta da De Biaggi et al. recente passato la presenza di questo alloctono
(1987), questo cobite esotico ha sinora coloniz- era stata prospettata da Riina et al. (2012) pro-
zato le seguenti tipologie di ambiente acquatico prio per le acque piemontesi. In quell’occasione
lotico (in ordine decrescente): acque correnti tre esemplari di cobite raccolti presso Casale
permanenti a regime pluviale (di pianura) di Monferrato, morfologicamente identificati come
tipo sub-litoraneo appenninico (30% delle sta- Cobitis taenia bilineata, con l’analisi del DNA
zioni); a. cor. perm. reg. pl. (pian.) di tipo sub-li- hanno mostrato “una simigliarità significativa…
toraneo occidentale (20%); corsi d’acqua artifi- con C. elongatoides e con l’ibrido C. elongatoides
ciali (fossi - canali) di varia portata (17.5%); ac- x C. tanaitica” (Riina et al., 2012). Alla luce degli
que sorgive naturali e artificiali (risorgive - fon- ultimi ritrovamenti è logico pensare che quella
tanili) (10%); acque correnti permanenti a re- determinazione su base morfologica fosse sba-
gime glaciale (alpino) (7.5%); a. cor. perm. a re- gliata e gli esemplari considerati appartenessero
gime pluvionivale (prealpino) (5%); a. cor. effettivamente al cobite alloctono, poi ricono-
perm. a regime pluviale (di pianura) di tipo sub- sciuto solo con l’approccio filogenetico, quindi
litoraneo padano (5%); lanche fluviali con sor- in modo casuale. Comunque siano andate le
genti sub-alveali (5%). In base alle osservazioni cose, è certo che l’interessante notizia riportata
sinora raccolte questa ampia serie di zone umide da Riina et al. (2012) in forma di riassunto, che
planiziali non include quindi ambienti acquatici avrebbe certo meritato ulteriori approfondi-
stagnanti propriamente detti. menti e conferme, passò inosservata, fors’anche
Di un certo interesse, soprattutto in relazione perché non venne pubblicata con un lavoro or-
alle interazioni intergeneriche che si instaure- ganico e dettagliato, e quindi non più ripresa
ranno e quindi anche sotto l’aspetto conserva- nelle successive check-list sopra riportate. Evi-
zionistico, è la contemporanea presenza di quat- dentemente non solo l’arrivo e la propagazione
tro specie di Cobitidae, le due native Cobitis bili- di C. cfr. elongatoides in Italia sono stati avvolti
neata e Sabanejewia larvata ed entrambe le esoti- dal mistero e dall’oblio, ma anche la sua prima
che Cobitis cfr. elongatoides e Misgurnus anguil- segnalazione.
licaudatus nelle due stazioni Lama Lunga (VC) e L’ampia e consistente presenza di questo co-
Rio Spinetto (TO). Infine nel 43.6% dei siti in bite alloctono ben radicato in territorio piemon-
cui è stato segnalato C. cfr. elongatoides abbiamo tese (come sopra riportato la prima cattura do-
anche rinvenuto il cobite di stagno orientale. cumentata di una serie di soggetti risale al set-
tembre 1998), suggerisce che la sua introduzione
sia avvenuta diversi decenni fa, in data assoluta-
mente imprecisata, forse nel periodo 1970 –
DISCUSSIONE 1980. In quegli anni erano frequenti le fantoma-
Cobitis cfr. elongatoides non appare negli tiche semine di “pesce bianco” una devastante
elenchi delle specie ittiche esotiche introdotte in mescolanza di ciprinidi di vari generi, compresi
Italia, o in alcuni settori della Pianura Padana, cobitidi e gobidi (Bianco, 1990; Bianco & Ket-
visto che l’unico cobitide alloctono citato è il co- maier, 2001) di varia provenienza che furono la
bite di stagno orientale Misgurnus anguillicauda- principale causa della comparsa di svariati alloc-
tus (Arcadipane et al., 2005; Bianco, 2014; Gan- toni nel bacino del Po e in altre parti d’Italia, e
dolfi, 2010; Gherardi et al., 2008; Lanzoni et al., non è per noi trascurabile che molti di essi fos-
2018; Lorenzoni et al., 2019; Nocita et al., 2017; sero di origine danubiana (Bianco, 1995, 1998).
Razzetti et al., 2013). Inizialmente quest’ultima È quindi assai verosimile che l’ingresso di Cobi-
specie venne segnalata in Provincia di Pavia tis cfr. elongatoides in Italia sia avvenuto in
(Razzetti et al., 2001), ma in seguito si è veloce- modo accidentale con queste pratiche ittiogeni-
mente e pesantemente diffusa nel bacino del Po, che tanto comuni quanto discutibili. Ben più im-
talora costituendovi la principale biomassa ittica probabile è la possibilità di una introduzione vo-
(Grandi et al., 2019). Nello stesso territorio pa- lontaria, magari connessa all’uso dei cobiti come
vese era stato segnalato Misgurnus fossilis (Lin- pesce esca (Gandolfi et al., 1991; Lodi & Ba-
naeus, 1758), ma è pressochè certo che questa dino, 1981).
citazione di Groppali (1999) sia errata, poiché in Nei siti da noi visitati Cobitis cfr. elongatoides
realtà si riferisce a Misgurnus anguillicaudatus. compare molto spesso (85.7%) con la specie
La segnalazione di Cobitis cfr. elongatoides congenere autoctona Cobitis bilineata; ben più

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raramente (14.3%) è stata rinvenuta da sola, ma esemplari maschi riconducibili alla specie nativa
in alcuni di questi limitati casi bisogna conside- e i rimanenti 5 maschi, in parte (2 exx.) ritenuti
rare che il campionamento era condotto in con- maschi di “elongatoides” in parte ipotizzati
dizioni ambientali non ottimali (ad esempio ibridi. Questi conteggi, anche se approssimati
grande portata, acque profonde e con scarsa tra- per l’impossibilità di ottenere la certezza
sparenza) o con mezzi inadeguati per analisi dell’identificazione con la sola analisi morfolo-
quantitative di precisione (guadino a mano); per gica, appaiono davvero preoccupanti dal mo-
questo si può concludere che, con rare ecce- mento che quantificano in modo indiscutibile la
zioni, “elongatoides” e bilineata si presentano sostituzione di C. bilineata con il cobite esotico,
sempre in sintopia ma con percentuali molto di- testimoniando come in tali siti questo processo
verse a seconda della località e del grado di colo- sia iniziato da tempo, e oggigiorno abbia rag-
nizzazione raggiunto dal taxon esotico. Il feno- giunto uno stadio molto avanzato. L’assoluta do-
meno della contemporanea presenza di questi minanza di femmine del cobite esotico, contrap-
due taxa è molto interessante anche sotto posta alla scomparsa o fortissima riduzione di
l’aspetto ecologico ed evolutivo poiché sembra quelle della sp. bilineata, verificata in diverse al-
strettamente correlato con le possibili modalità tre stazioni qui riportate, rafforza notevolmente
riproduttive della specie giunta nelle nostre ac- l’ipotesi che l’insediamento di Cobitis sp. della
que, riportate e discusse nel prossimo capitolo. Pianura Padana occidentale comprenda ceppi
danubiani ibridi che si riproducono per ginoge-
nesi (Janko et al., 2007) e che devono convivere
CONCLUSIONI con popolazioni naturali di Cobitis in modo da
poter disporre dei loro maschi per la procrea-
La corretta determinazione di questo cobite zione, fenomeno denominato “sperm parasitism”
di probabile origine danubiana tramite l’analisi (Hubbs, 1964). Questa insolita tipologia ripro-
genetica, che attualmente rappresenta l’unico duttiva non esclude che, sia pur raramente, si
mezzo a disposizione in grado di raggiungere possa verificare introgressione tra i due, situa-
questo scopo, è propedeutica e di fondamentale zione che riteniamo di aver osservato nel nume-
importanza per programmare tutti i passi succes- roso materiale studiato (fig. 8). D’altro canto
sivi, soprattutto in funzione della gestione e con- nella specie Cobitis elongatoides p.d. Bohlen et
servazione. Inoltre, questo studio molecolare, al. (2008) hanno verificato un rapporto numerico
che ci auguriamo sia velocemente terminato dai tra i sessi perfettamente bilanciato, contraria-
colleghi d’oltralpe, potrà anche evidenziare la mente alla nostra esperienza sulle popolazioni di
corrispondenza tra genotipo e alcuni fenotipi di C. cfr. elongatoides che stanno invadendo la Pia-
dubbia interpretazione riscontrati in natura, in nura Padana. In conclusione, e in base a queste
modo da poter seguire e comprendere le future nostre osservazioni, molto preliminari per i pro-
fasi della colonizzazione della piana del Po, ma blemi ripetutamente evidenziati, la massiccia e
anche programmare nel dettaglio azioni di conte- capillare presenza di Cobitis cfr. elongatoides
nimento e controllo di questa ennesima specie it- nelle acque padane sembra comportare competi-
tica indesiderata. Al contrario, oggi dobbiamo zioni trofiche, territoriali e riproduttive con la
ammettere che ci troviamo in una fase conosci- specie nativa Cobitis bilineata, con conseguenze
tiva molto approssimata, che contrasta feroce- davvero nefaste per la sua sopravvivenza.
mente con la situazione in natura; così, Cobitis Analoghe e grandi preoccupazioni sono an-
cfr. elongatoides, passato inosservato per molto che giustificate nei confronti del cobite masche-
tempo, si è diffuso in buona parte del reticolo rato Sabanejewia larvata, endemita ben più loca-
idrografico padano, certamente anche a scapito lizzato del cobite comune e già fortemente mi-
della nostra specie endemica. In molti siti di nacciato dalla distruzione dell’habitat.
campionamento da noi verificati la specie tran- Si è precedentemente ricordato come nel ba-
salpina risulta infatti in numero soverchiante ri- cino del Po sia comparsa un’altra specie di co-
spetto alla specie nativa; fra tutti riportiamo i bite alloctono, il misgurno o cobite di stagno
conteggi effettuati nel piccolo rio Spinetto presso orientale Misgurnus anguillicaudatus: la sua inva-
Caravino, dove il 25 settembre 2019 abbiamo sione del Piemonte, presumibilmente iniziata
contato e approssimativamente determinato tutti nell’area confinante con la Lomellina, è prose-
i Cobitis spp. adulti raccolti in un tratto di 80 m guita nel resto delle pianure piemontesi, dove
circa: su 161 soggetti ben 150 erano rappresen- questo pesce ha via via consolidato la sua pre-
tati da femmine della specie alloctona, 6 da senza, e si sta purtroppo completando nei rima-

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Massiccia presenza di un nuovo cobite esotico in Piemonte (Actinopterygii : Cobitidae)

nenti settori planiziali più occidentali, dal mo- Bosco e nel Rio Leasso a Staffarda. Quindi in
mento che in occasione di alcuni campionamenti tutta la Regione Piemonte il cobite di stagno
ittici dell’anno 2020 “avanguardie” di M. anguil- orientale costituirà certamente, se non già
licaudatus sono state confermate per il basso to- adesso, una grave minaccia per Cobitis bilineata
rinese (Carmagnola e Villafranca) e rilevate per e Sabanejewia larvata, che andrà inevitabilmente
la prima volta nella pianura cuneese: nel Po a sommarsi ai già devastanti effetti prodotti
presso Casalgrasso (fig. 9) e nel vicino Rio Pa- da Cobitis cfr. elongatoides, oggetto di questo
scolo delle Oche, nelle risorgive a Sommariva studio.

Fig. 8 - Esemplare maschio


(74 mm LT) dal Rio Spi-
netto a Caravino (TO) (29
marzo 2018, foto G.B.D.)
caratterizzato dalla pigmen-
tazione del fianco tipica di
C. bilineata, ma da una sin-
gola macchia nerastra alla
base superiore della cau-
dale, come nella forma
“elongatoides”, che indu-
cono a considerare questo
soggetto come probabile
ibrido tra le due specie.

Fig. 9 - Il cobite di stagno


orientale (LT 170 mm circa)
nel fiume Po a Casalgrasso
(20 ottobre 2020, foto
G.B.D.).

RINGRAZIAMENTI

Ricordiamo le Amministrazioni Provinciali che, tramite i rispettivi servizi, hanno rilasciato l’autorizzazione per i campiona-
menti della fauna ittica: Alessandria (Ing. Claudio Coffano, Sig. Carlo Fortunato), Asti (Dott.a Laura Cavallero, Dott. Angelo
Marengo), Biella (Dott. Paolo Amico, Dott.a Gabriella Botta, Dott. Giorgio Mosca), Cuneo (Dott. Valerio Civallero, Dott. Fla-
vio Fantino, Dott. Alessandro Risso), Pavia (Ing. Marin Mariosiro; Dott.a Patrizia Perazzini), Torino (Dott. Mario Lupo, Sig.a
Andreina Raffero) e Vercelli (Dott.a Giovanna Spotti, Dott. Piero Gaetano Vantaggiato). Il Sig. Gianluigi Scoditti e il Dott.
Christian Segreto del Parco Regionale La Mandria ci hanno accompagnato in occasione dei monitoraggi sui torrenti Ceronda e
Malone. Siamo grati al Dott. Paolo Lo Conte (Città Metropolitana di Torino, Funzione Specializzata Tutela Fauna e Flora),
compagno di svariate uscite sul campo, che ci ha anche fornito interessanti dati sui cobiti esotici nella pianura torinese. Il Dott.
Daniele Seglie (San Germano Chisone) e il Dott. Davide Bonetto (Polizia locale faunistico ambientale, Provincia di Cuneo)
hanno segnalato la presenza del misgurno rispettivamente a Staffarda e in un sito nel comune di Casalgrasso. Infine un sentito
grazie al Dott. Federico Giuntoli che ha revisionato il lavoro.

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