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METODI STRUMENTALI IN

CHIMICA ANALITICA

Fluorescenza a raggi X (XRF) & spettroscopie vibrazionali


Prof. Ilaria Palchetti,
moodle ID: metodi2021 1
Metodi Strumentali in Chimica Analitica, AA 2020-2021
Fluorescenza a raggi X (XRF) & Spettroscopie Vibrazionali

L'analisi XRF e le spettroscopie


vibrazionali sono molto
importanti in molti settori per
molteplici applicazioni
(campioni geologici, alimentari, -  Fluorescenza a raggi X

ambientali, farmaceutici,
biologici…..) - Spettroscopia Raman

Ultimamente sono sempre più
impiegati anche nell'indagine
non invasiva nel campo dei
beni culturali fornendo un
quadro dettagliato delle opere
d'arte e delle loro storie.

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Fluorescenza a raggi X (XRF)

•  XRF is an element specific technique as each


element absorbs and emits fluorescence at its
individual energy 


•  The element concentration can be determined from


this data as XRF spectrometers analyze the
fluorescence 


Trace element Information from


•  An XRF scanner records the fluorescence on
multiple points to determine the element
sensitive depth in the sample
distribution 


•  In most cases X-rays can penetrate deeper into


matter than visible light allowing identification of
hidden layers or faded colors

•  XRF provides key information on objects: reliable,


fast, and non-invasive 


No sample preparation

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Fluorescenza a raggi X (XRF)

•  Different size: portable or bench top


instrumentation

https://youtu.be/1-ga0qzRtfs

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Fluorescenza a raggi X (XRF)

Degraded cadmium yellow paints and ultraviolet–


visible–near-infrared spectroscopy single-point
analysis in The Scream (ca. 1910). Photograph of Sky and lake regions: In situ noninvasive spectroscopic
The Scream (ca. 1910) (Munch Museum, Oslo; catalog results. (A) Photograph of a detail of the sky and lake areas
no. Woll.M.896) and overview of the areas where of The Scream (ca. 1910) and (B) corresponding composite
ultraviolet–visible–near-infrared (UV-vis-NIR) reflection red-green (RG) MA-XRF maps of Cd (red) and Cl (green).
and fluorescence spectroscopy single-point Photo credit: Irina Crina Anca Sandu and Eva Storevik
measurements were performed (see Fig. 2 and fig. S1 Tveit, Munch Museum.
for the corresponding spectra). Arrows show the
sampling spot and the degraded cadmium yellow
paints. Photo credit: Irina Crina Anca Sandu and Eva Monico et al., Sci. Adv. 2020; 6 : eaay3514
Storevik Tveit, Munch Museum.

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Fluorescenza a raggi X
Fluorescenza a Raggi X (XRF)

L’eccitazione è comunemente
prodotta per irraggiamento con un
fascio di radiazione da un tubo a
raggi X o da una sorgente https://www.horiba.com/it/scientific/products/x-ray-fluorescence-analysis/tutorial/x-rays/!

radioattiva. X-Ray Fluorescence (XRF) can be considered in a simple three


step process occurring at the atomic level:
Gli elementi del campione vengono
eccitati per assorbimento del fascio An incoming X-Ray knocks out an electron from one of the
primario ed emettono la loro orbitals surrounding the nucleus within an atom of the material.
caratteristica radiazione di A hole is produced in the orbital, resulting in a high energy,
fluorescenza di raggi X. unstable configuration for the atom.

To restore equilibrium, an electron from a higher energy, outer


orbital falls into the hole. Since this is a lower energy position,
Un vantaggio peculiare della XRF è the excess energy is emitted in the form of a fluorescent X-Ray.
che non è distruttiva, a differenza In general, the energy of the emitted x-ray for a particular
della maggior parte delle tecniche element is independent of the chemistry of the material. For
analitiche elementari. example, a calcium peak obtained from CaCO3, CaO and CaCl2
will be in exactly the same spectral position for all three
materials.
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Fluorescenza a raggi X
Fluorescenza a Raggi X (XRF)

Eccitazione del campione con


radiazione X e misura della
radiazione di fluorescenza emessa
per diseccitazione.

Si possono osservare varie
combinazioni delle componenti
strumentali, che fondamentalmente
possono essere descritte in
strumenti a dispersione di
lunghezza d’onda (WD XRF) e quelli
a dispersione di energia (ED XRF).

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Fluorescenza a raggi X
Confronto ED-XRF vs WD-XRF
ED-XRF ha maggiore sensibilità (tutta la
radiazione di fluorescenza viene inviata al
rivelatore senza collimatori e dispersione (selettori
di λ). Energia al rivelatore: 100 volte superiore
A causa della minore intensità del segnale, WD-
XRF necessita di sorgenti intense (tubi a raggi X
primari), mentre ED-XRF puo’ utilizzare sorgenti
deboli (tubi a raggi X di bassa potenza o sorgenti
radioattive deboli – emissioni raggi X 10.000
inferiori) minore danneggiamento del campione,
trasporto piu’ facile.
WD-XRF ha maggiore risoluzione delle energie.
(se misurate come λ) per λ > 0.1 nm misure
elementali piu’ accurate
WD-XRF impone lucidatura della superficie del
campione - fortemente dipendente da scattering
superficiale della matrice https://www.horiba.com/it/scientific/products/x-ray-fluorescence-analysis/tutorial/x-rays/!

ED-XRF permette l’analisi multielementare


simultanea, e’ molto piu’ semplice, non ha parti in
movimento, puo’ essere facilmente trasportabile
ed ha costi inferiori (circa 1:5).
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Fluorescenza a raggi X

Sistemi a Dispersione di Energia (ED-XRF)


Strumentazione ridotta al minimo: sorgente,
portacampione, rivelatore, sistema
acquisizione e elaborazione dati.
Non necessita ne’ di focalizzatore ne’ di
sistemi di dispersione.
Sorgente policromatica: tubo raggi X (a) o
sostanza radioattiva (b).
Se la sostanza emette particelle α si parla di
PIXE (Particle Induced X-ray Emission)
Permette analisi multi-elementare immediata 


Uso in ambienti estremi: Esplorazioni
planetarie, Analisi beni culturali: non
distruttiva, Analisi ambientali: geochimica,
mineralogia, analisi chimica di contaminanti
(suoli, sedimenti, aerosol),
Industria (metallurgia, petrolchimica,
cementifici) Elevate velocita’ di analisi

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Fluorescenza a raggi X

Sistemi a Dispersione di lunghezza d'onda


(WD-XRF)
Permettono una migliore risoluzione (in λ e,
quindi, in E) per λ >0.1nm(E<12.4keV)
Sono sistemi più complessi e, quindi, molto
più costosi (soprattutto i simultanei)
Sorgenti ad alta potenza (tubi a raggi X
primari) – generalmente con due bersagli: Cr https://www.horiba.com/it/scientific/products/x-ray-fluorescence-analysis/tutorial/x-rays/!

(alte λ – basse E) e W (basse λ –alte E)


A wavelength dispersive detection system physically
Necessitano di sistemi di focalizzazione in separates the X-Rays according to their
entrata e in uscita e di monocromatori (in wavelengths.
genere, almeno due tipi di cristalli di The x-rays are directed to a crystal, which diffracts
dispersione) the X-Rays in different directions according to their
wavelengths (energies).
Sistemi a canale singolo (sequenziali) o On a sequential system a detector is placed at a
multicanale (simultanei – molto costosi) fixed position, and the crystal is rotated so that
Uso: mineralogia, beni culturali, ambiente, different wavelengths are picked up by the detector.
industria (metallurgia, petrolchimica, The XRF spectrum is built up point by point. In a
cementifici) simultaneous system, a number of crystal/detector
units are used, so that a range of elements can be
detected simultaneously.

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Fluorescenza a raggi X

Esempio di Sistemi ED RXF portatili

https://www.thermofisher.com/it/en/home/industrial/spectroscopy-elemental-isotope-
analysis/spectroscopy-elemental-isotope-analysis-learning-center/elemental-analysis-
information/xrf-technology.html

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Fluorescenza a raggi X

Foto di un porta
campione Brukner

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Spettroscopia Raman

Nel 1938, il fisico indiano C.V. Raman fu


insignito del premio Nobel per la fisica per la
scoperta che la lunghezza d’onda visibile di una
piccola frazione della radiazione diffusa da
certe molecole differiva da quella del fascio
incidente e, inoltre, che il cambiamento di
lunghezza d’onda dipendeva dalla struttura
chimica delle molecole responsabili della
diffusione!

https://it.wikipedia.org/wiki/Chandrasekhara_Venkata_Raman!

La diffusione Raman deriva da transizioni vibrazionali quantizzate, che


corrisponde a lunghezze d’onda nella regione del medio IR.
Lo spettro della diffusione Raman e quello dell’assorbimento IR per una data
specie sono fortemente simili.
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Spettroscopia Raman

L’energia di un fotone può essere espressa come funzione della lunghezza


d’onda (𝜆) o in funzione della frequenza (𝜈)!

dove ΔE è l’energia di un fotone che causa l’eccitazione di una transizione


vibrazionale o rotazionale nel campione, c è la velocità della luce, e h è la
costante di Planck.!

Negli spettri IR e Raman, la scala delle ordinate è spesso come numero d’onda
(cm-1) piuttosto che come lunghezza d’onda. Il numero d’onda è direttamente
proporzionale all’energia del fotone, mentre la lunghezza d’onda e l’energia sono
inversamente proporzionali.
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Spettroscopia Raman

Cross-section samples were


examined using a Raman microscope

Salvator Mundi, oil on walnut panel, c. 1500, with approximate sample locations marked
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Spettroscopia Raman

Visible light and UV fluorescence light images of a paint cross-


section taken from the flesh shadows of Christ's right hand. Micro-Raman spectra collected using Bruker's SENTERRA Raman
Numbers indicate layers of different compositions. microscope illustrating comparisons between reference sample
compositions and those found on the Salvator Mundi cross-sections
Layering (numbered in the image) includes the off-white
imprimatura (4), predominantly composed of lead-white Compositions of pigments and their components are
tinted by the addition of lead-tin yellow pigment, and confirmed in the microRaman spectra shown here
complex layering (layers 4-7) composed of a lower brown- against reference materials for Pb-white and Sn-yellow.
red layer dominated by vermilion and carbon black, followed The yellow particle (number 1 in the upper image)
by thin, semi-translucent pigmented glaze layers containing shows the characteristic peaks for Sn-yellow.
various mixtures of carbon and bone black with minor Measurements of white components suggest decay of
vermilion. the Pb-based pigment over time
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Metodi di spettroscopia Raman

Uno dei vantaggi della spettrometria


Raman sta nel fatto che essa si basa sulla
radiazione UV, visibile o nel vicino IR, che
mediante fibre ottiche può essere
trasmessa a notevole distanza.!

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Spettroscopia Raman

Sebbene gli spettri Raman si originano nelle vibrazioni a frequenze infrarosse


delle specie molecolari che diffondono la luce, essi si ottengono con luce
laser monocromatica visibile, UV o NIR.

Lo sviluppo della spettroscopia Raman è legata allo sviluppo dei laser a partire
dagli anni ’60, ed oggi è una tecnica considerata complementare alla
spettroscopia IR.!

Un vantaggio importante della spettroscopia Raman rispetto a quella IR sta nel fatto che
l’acqua, solvente di primaria importanza, ha debole segnale Raman. Inoltre, poiché i
segnali sono generalmente nel visibile o nel NIR, si possono utilizzare celle di vetro o di
quarzo, evitando l’inconveniente di lavorare con celle di NaCl o altri materiali
atmosfericamente instabili.

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Spettroscopia Raman

Intensità delle bande Raman normali

L’intensità o energia radiante di una banda Raman dipende in modo complesso da:!
!
-polarizzabilità della molecola!
-intensità della sorgente!
-concentrazione del gruppo attivo!
-altri fattori…!

Le intensità Raman sono di solito direttamente proporzionali alla concentrazione delle


specie attive.!

NB: Non confondere polarizzabilità con polarizzazione; il primo termine descrive le


proprietà della molecola che concerne la deformabilità del legame, mentre il secondo è
una proprietà di un fascio di radiazioni ed indica il piano in cui la radiazione vibra.
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Spettroscopia Raman

L’effetto Raman è in genere debole e può essere impiegato da un punto di vista


analitico solo per lo studio dei componenti principali di un campione ossia
concentrazioni di analita dell’ordine di 0.1M.

L’intensità del segnale Raman può essere aumentato fino ad un fattore 104 (10.000
volte) sfruttando l’effetto della risonanza Raman.!

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Metodi di spettroscopia Raman

L’effetto di risonanza Raman si ottiene impiegando una lunghezza d’onda di


eccitazione molto prossima o identica a quella della transizione elettronica!

Sia l’effetto Raman normale che quello della risonanza Raman sono oscurati dalla
fluorescenza, che è più efficiente dello scattering Raman di un fattore 107 quando si
irraggiano composti aromatici con una luce laser nel visibile o nell’UV.
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Metodi di spettroscopia Raman

La diffusione Raman in risonanza: il rilassamento allo stato fondamentale non


è preceduto da un previo rilassamento al livello vibrazione più basso dello
stato elettronico eccitato.!

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Metodi di spettroscopia Raman

L’effetto di risonanza Raman si riesce ad osservare ad una concentrazione di analita


inferiore a 10-8 M!!

La più importante applicazione della spettroscopia di risonanza Raman è l’analisi di


campioni biologici.

Con questa tecnica infatti l’acqua non è un interferente poiché il segnale di scattering
Raman dell’acqua è debolissimo. Un altro vantaggio della spettroscopia Raman è che
necessita di piccoli volumi di campione.

La spettroscopia Raman in generale può essere usata per l’analisi strutturale delle
biomolecole (proteine, acidi nucleici, peptidi..) in situ, ossia nell’ambiente naturale delle
molecole studiate.

La spettroscopia Raman è impiegata anche nell’analisi strutturale di chelati metallici e


di ioni in soluzioni acquose.

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Metodi di spettroscopia Raman

Con una radiazione laser intensa, la decomposizione del campione può divenire un
problema importante, perché nella regione dell’UV spesso compaiono bande di
assorbimento elettronico; per evitare questo problema, è pratica comune far ruotare il
campione nel fascio laser focalizzato. Questa rotazione viene eseguita di solito in due
modi: o pompando una soluzione attraverso un capillare montato nell’alloggiamento
del campione oppure ruotando una cella cilindrica contenente il campione attraverso il
fascio laser. In questo modo, solo una piccola frazione del campione viene irradiata in
un qualsiasi istante, riducendo così al minimo il riscaldamento e la fotodecomposizione
del campione.!

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Metodi di spettroscopia Raman
Il metodo SERS
La spettroscopia Raman intensificata per effetto di
superficie (SERS) prevede di ottenere gli spettri Raman
nel modo usuale su campioni che vengono adsorbiti sulla
superficie di particelle colloidali e metalliche (di solito
argento, oro, rame) o su superfici rugose di lamine di
questi metalli.
Con questa tecnica si possono ottenere limiti di rilevabilità
inferiori a 10-10 M! L’aumento del segnale Raman è dovuto
alla combinazione di un effetto di enhancement chimico
ed elettromagnetico (e soprattutto elettromagnetico).
La SERS amplifica fortemente il segnale Raman dei
materiali analizzati sfruttando l’eccitazione risonante dei Example of SERS analysis in in cultural heritage:
plasmoni di superficie localizzati presenti in opportuni from top left, going left to right and top to
substrati metallici nanostrutturati. bottom: sampling a coloured paper fibre with a
Infatti, grazie alle proprietà di amplificazione del campo tungsten needle; the sample; sample treatment
elettromagnetico, sia incidente che diffuso dallo stesso with hydrofluoric acid (HF) to break the metal-
materiale, per opera dei substrati SERS, tale tecnica dye molecule bond in the lake pigment; the
fornisce un segnale Raman rilevabile anche da same after treatment (scale in micrometres);
piccolissime porzioni di campione. silver colloid added to the sample; the colloid
Se si combina l’effetto di superficie con quello della begins to aggregate following adsorption of the
tecnica in risonanza, l’incremento globale dell’intensità del dye onto the nanoparticles; the Raman
segnale è approssimativamente il prodotto delle intensità microscope is focused into the colloid drop
relative a ciascuna delle due tecniche e il limite di (dark dots are large nanoparticles aggregates);
rilevabilità per un analita può scendere a 10-9 -10-12 M. the 488 nm laser beam is focused into the drop;
the SERS spectrum of eosin. 26
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Metodi di spettroscopia Raman

La strumentazione per la
moderna spettroscopia Raman
è costituita da una sorgente
laser, da un sistema di
illuminazione del campione e
da un opportuno spettrometro.!

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Metodi di spettroscopia Raman
Sistema di illuminazione del
campione: Il trattamento dei
campioni per gli studi Raman è
più semplice che nella
spettroscopia IR, in quanto per le
fi n e s t r e , l e l e n t i e d a l t r i
componenti ottici, si può
impiegare il vetro invece degli
alugenuri cristallini, più fragili e
meno stabili all’umidità
atmosferica. La sorgente laser
viene inoltre focalizzata su una
piccola area del campione e la
radiazione emessa è a sua volta
focalizzata efficacemente sulla
fenditura; di conseguenza
possono essere esaminati anche
campioni molto piccoli ed infatti il
campionatore per composti liquidi
è di solito un comune capillare di
vetro per punto di fusione.!
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Metodi di spettroscopia Raman

I gas sono di solito contenuti in


tubi di vetro di 1-2 cm di diametro
e con spessore di 1 mm circa.
Oppure possono essere sigillati in
tubi capillari.!
Per deboli diffusori si può
utilizzare un dispositivo esterno a
passo multiplo a specchi
(v.figura). La diffusione Raman
risultante, perpendicolare al tubo
del campione e al fascio laser di
eccitazione, viene poi focalizzata
sulla fenditura di ingresso dello
spettrometro per mezzo di una
lente.!

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Metodi di spettroscopia Raman

I campioni liquidi posso essere alloggiati in


capillari o celle cilindriche.!
I capillari possono avere un diametro interno
di 0.5-1 mm e 1 mm di lunghezza.!
Per ridurre il riscaldamento locale si può
usare una cella cilindrica. Il fascio laser viene
focalizzato su un area vicina alla parete per
ridurre al minimo l’assorbimento del fascio
incidente. Una ulteriore riduzione del
riscaldamento localizzato si può ottenere
ruotando la cella.!

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Metodi di spettroscopia Raman
Spettrometri Raman!

Gli strumenti dotati di monocromatori usano tubi fotomoltiplicatori come trasduttori.


Molti degli strumenti Raman più recenti hanno sostituito il monocromatore di uscita a
singola lunghezza d’onda con uno spettrografo e un dispositivo rivelatore; il primo
ad essere usato è quello a fotodiodi; più recentemente si stanno utilizzando
dispositivi a trasferimento di carica (CCD) e ad iniezione di carica (CID). !

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Metodi di spettroscopia Raman
Spettrometri Raman!

Gli strumenti a trasformata di Fourier (FT-Raman) garantiscono un precisione di


frequenza superiore rispetto agli strumenti convenzionali, il che permette sottrazioni
dello spettro e misure ad alta risoluzione. La maggiorate degli strumenti FT-Raman
usa come trasduttori dispositivi fotoconduttori.!

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