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Dopo Illuminismo

LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE


(Pag 239-240-241)

Cause: pag 239

● Stabilità politica e economica 600 inglese


● Causa culturale: illuminismo ➞ libertà in tutti i campi ➞ anche in campo economico
● Liberismo ➞ libero scambio di merci e grande mercato con le colonie
● Con la guerra dei 100 anni l'Inghilterra si afferma come potenza commerciale e
coloniale in India, Canada e nella Florida ➞ monopolio dei commerci, cresce la
domanda, aumenta la produzione.
● La specializzazione delle produzioni agricole (enclosures 300) causano:
- la liberazione di capitali ➞ soldi che vanno all'industria
- la liberazione di forza lavoro ➞ operai che vanno in città a lavorare nelle
fabbriche (urbanizzazione)
● Inghilterra ricca di materie prime (carbone, ferro)
● Scienziati con grande capacità tecnico-scientifica. (Bacone già nel 1500)

Protagonisti: borghesia, che poi diventerà la classe dei capitalisti

- Prima rivoluzione industriale: del carbone


- Seconda rivoluzione industriale: dell'elettricità, del motore a scoppio
- Terza rivoluzione industriale: dell'informatica, della tecnologia, del nucleare.

Rivoluzione industriale: cambiamento radicale


È un fenomeno economico ed un periodo storico che va dal 1770 al 1870 che vede una
trasformazione radicale dell'economia e che ha anche conseguenze importanti a livello
sociale. (crescita delle città, incremento demografico, conseguenze negative sugli operai)

Si divide in due fasi:


- 1770-1830: sviluppo settore tessile (lana, cotone)
- 1830-1870: sviluppo ferrovie e siderurgia

Ciclicità
I vari studiosi hanno studiato lo sviluppo dell'economia dalla prima rivoluzione in avanti,
nell'era industriale, ed hanno scoperto il fenomeno della ciclicità. Secondo loro lo sviluppo
industriale presenta un andamento ciclico che va incontro a momenti di sviluppo e momenti
di crisi.
Gli studiosi hanno individuato ben 5 fasi di questo sviluppo che si ripetono ogni tot anni nello
stesso ordine:

1)fase di espansione: aumento di produzione, dei consumi, dei profitti..

2)fase di sovrapproduzione: produzione di merci superiore alla richiesta del mercato,


quindi le merci rimangono invendute, perdita di capitali, crisi. Ci si arriva a causa della
concorrenza, ogni industria cerca di produrre sempre di più e si arriva alla
sovrapproduzione. L'andamento dell'economia qui si inverte.

3)fase di recessione o depressione: fase di crisi vera e propria, la produzione diminuisce,


il profitto diminuisce, chiusura delle fabbriche, licenziamenti, aumento della disoccupazione.

4)fase di stagnazione: non c'è né un miglioramento né un peggioramento, non succede


nulla, tutto rimane immutato, essa però in economia preannuncia un nuovo sviluppo.

4)fase della ripresa: riprende lo sviluppo e poi si torna alla prima fase, quella di espansione.

Pag 239-240-241
- Innovazioni e nuove macchine
- Investimenti
- Imprenditori
- Macchina a vapore
- Le donne in fabbrica
- Agricoltura e demografia

Conseguenze sociali ed economiche negative:

Nasce la questione sociale:

-popolazione urbana che aumenta, spopolamento delle campagne. Città come Londra,
Manchester, successivamente anche Parigi vedranno un aumento demografico enorme in
breve tempo, un’urbanizzazione fortissima. Le città si ampliano con la costruzione nel giro
di pochi anni di quartieri popolari vicini alle industrie, che comporta sovrappopolazione,
scarsa igiene, soprattutto nelle soffitte e nelle cantine di questi condomini, dove più famiglie
vivevano insieme, la temperatura era o troppo calda o troppo fredda, il salario era basso, in
pochi potevano permettersi un appartamento. Si chiamano proletariato perché possedevano
solo la prole. Erano quartieri costruiti velocemente, privi di supermercati, farmacie, servizi
igienici basici.

-ancora più drammatica era la situazione nelle fabbriche per bambini, donne e uomini. La
giornata lavorativa durava 16-18 ore, a volte anche di più e non venivano pagate, erano
ambienti privi di alcuna tutela e diritto per i lavoratori, non avevano il diritto di ammalarsi, non
si poteva stare a casa malati ed essere comunque pagati, e si rischiava anche di venire
licenziati. L'operaio era al servizio delle macchine, lui stesso diventa una macchina, è legato
a questa macchina e deve seguire il suo ritmo, che non era un ritmo umano. Non c'era
comunicazione tra i lavoratori, non c'era rapporto umano, non c'era umanità (sia prima che
seconda rivoluzione industriale). C'era la cosiddetta catena di montaggio, una modalità di
produzione in cui ogni operaio è adibito ad uno stesso gesto in ripetizione. L'operaio è al
servizio della macchina e deve adattarsi a i suoi ritmi senza alcun contatto umano.
L'operaio si sente alienato (diventare altro), sia rispetto a sé stesso, perde la sua umanità,
sia rispetto al prodotto del suo lavoro, perché non vede il prodotto finito, non sente il lavoro
come suo, non trova nel prodotto una parte di sé stesso, del suo contributo, una
soddisfazione. Si sente alienato anche perché non fa parte dell'organizzazione delle
fabbriche, gli operai non vengono interpellati per presentare dei problemi della
fabbrica. (no realizzazione personale)

-lavoravano anche le donne e i bambini.


Le donne venivano considerate come una provocazione per l'uomo e quindi la convivenza
tra uomo e donna non era facile per le donne che dovevano subire dei soprusi. I bambini
iniziavano a lavorare già a meno di 6 anni. Sia bambini che donne erano sottopagati rispetto
agli uomini, erano più docili, non si ribellano, i bambini in particolare nel settore tessile
perché avevano delle mani piccole. I bambini poi erano obbligati a stare 16-18 ore in piedi
davanti all'operaio adulto per raccogliere gli scatti di produzione, come scarti di lana ecc…
I bambini erano anche usati molto nelle miniere, erano piccoli e riuscivano a passare nei
cunicoli, le conseguenze erano nel migliori dei casi scogliosi, ma avevano problemi alle
ossa, intorpidimento dei muscoli, silicosi ecc …

-scompaiono tante piccole botteghe artigiane, c'è una diminuzione della manodopera a
favore delle macchine, e quindi aumenta la disoccupazione.

-diffusione dell'alcol, della povertà e della prostituzione


In questi quartieri popolari dopo 18 ore di lavoro si davano all'alcol, che era l'unico modo per
sfogare la stanchezza e la rabbia accumulata durante il lavoro.
La prostituzione dilaga a causa della miseria, o non avevano lavoro, o erano sottopagate, e
quindi la sera per necessità economiche si prostituivano per sfamare i propri figli.

Due testi di cui abbiamo fatto il riassunto.


Simona Moraschini - sintesi dei brani sulla condizione operaia

Iniziano quindi le proteste:

➤Luddismo:
Ned Ludd era il capo di questa rivolta che scoppiò per protestare contro le condizioni
disumane delle fabbriche. Non potevano prendersela con gli imprenditori perché sarebbero
stati uccisi o licenziati. Essi se la prendevano quindi con le macchine e le distruggono.

Gli scioperi inizieranno solo dopo la metà del 1800, mentre i primi sindacati nascono tra il
1820-1830.

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