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Multiple Choice
1. The structure designated by the "V" in the accompanying photomicrograph of liver likely
contains which one of the following substances during life?
A. Air
B. DNA
C. Lipid
D. Lysozyme
E. RNA
ANSWER: C. The vacuole contained lipid during life. Routine tissue processing dissolves
the fat, thus leaving an empty vacuole. See also Fig. 1.6 and related text.
A. Apoptosis
B. Dilation of endoplasmic reticulum
C. Hydropic change
D. Impaired metabolism of fatty acids
E. Necrosis
ANSWER: D. The vacuole contained lipid during life. Routine tissue processing dissolves
the fat, thus leaving an empty vacuole. It is most commonly seen in the liver due to the
impaired metabolism of fatty acids, often because of an exogenous toxin, commonly alcohol
(ethanol). See also Fig. 1.6 and related text.
3. The nuclei in the liver cells designated with an “N” in the accompanying
photomicrograph appear abnormal. Which one of the following terms best describes their
appearance?
A. Acidophilic
B. Eosinophilic
C. Vacuolated
D. Karyolytic
E. Pyknotic
ANSWER: E. The nuclei are more basophilic than surrounding cells (the opposite of
acidophilic or eosinophilic). This darkening is caused by progressive chromatin dumping,
perhaps due to lowered pH. This is an irreversible change, and the cell is considered necrotic
(i.e. dead). See also Fig. 1.7a and related text.
4. A renal glomerulus (G) and surrounding tubules are shown in the accompanying
photomicrograph. Which one of the following is the best description of the
histopathology seen?
A. Absence of nuclei
B. Acute inflammation
C. Caseation necrosis
D. Dissolution of underlying organ structure
E. Pyknosis
ANSWER: A. Absence of nuclei is the correct answer. In coagulative necrosis, one expects
that the underlying structure of the organ will be preserved (at least until it can be resorbed
by macrophages). Pyknosis is not present, because the nuclei have already undergone
karyolysis. See also Fig. 1.8a and related text.
E qui può ben finire la storia di Buck. Non passarono molti anni, e gli
yechats osservarono un cambiamento nella razza dei lupi della
selva; vedendone alcuni con macchie brune sulla testa e sul muso, e
con una striscia di pelo bianco nel mezzo del petto. Ma un fatto più
notevole raccontano gli indiani; parlano dell’esistenza di un Cane
Spettrale che corre alla testa del branco di lupi. Essi hanno paura di
questo Cane Spettrale, perchè è più furbo dei lupi, ruba nei loro
accampamenti, durante i terribili inverni, spoglia le trappole, uccide i
cani, e sfida i più bravi cacciatori.
Ma la storia diventa anche più truce. Narrano di cacciatori che non
ritornano più all’accampamento, di cacciatori che i loro compagni di
tribù hanno trovato con le gole crudelmente squarciate, tra impronte
di lupo, sulla neve, più grandi delle impronte di qualsiasi lupo. Ogni
autunno, allorchè gli yechats seguono il movimento degli alci, si
fermano davanti una valle nella quale non osano penetrare. E vi
sono delle donne che diventano tristi quando si racconta, intorno al
fuoco, come lo Spirito del Male abbia scelto quella valle per dimora.
Tuttavia, l’estate, appare un visitatore in quella valle; un visitatore del
quale nulla sanno gli indiani. È un grande lupo dal mantello
meraviglioso, simile e pur diverso da tutti gli altri lupi. L’animale
attraversa, solo, il monte ridente di boschi, e scende in uno spazio
aperto tra gli alberi; dove un ruscelletto giallo sorge tra imputriditi
sacchi di pelle di alce, e s’affonda nella terra. E tra le alte erbe che
crescono dove il ruscello scompare, e tra muschi che ne
nascondono il giallore al sole, egli rimane assorto per qualche
tempo; poi ulula e se ne va.
Ma egli non è sempre solo. All’approssimarsi delle lunghe notti
invernali quando i lupi seguono le loro prede nelle valli più basse, lo
si vede correre alla testa del branco, alla pallida luce lunare o alla
luce fioca delle aurore boreali; e balzare come gigante tra i suoi
compagni, e precederli, ululando coll’ampia sua gola il canto del
mondo più giovane, il canto del branco.
FINE
IL FIGLIO DEL LUPO.